martedì 20 settembre 2011

L'ACR PUNTA IN ALTO A OLMO!


Ecco qua le date degli incontri dell'ACR, si ricomincia, ragazzi!!! Un attimo di pazoenza e 10 giorni per organizzarci: i 1 ottobre ore 15-17 giochi e attività per conoscerci e ripartire insieme, a Santa Maria della Speranza ovviamente!!!


lunedì 12 settembre 2011

IN PRIMA LINEA PER SOSTENERE L'AC

LE PAROLE DI FRANCO MIANO IN PREGHIERA PER DON DOMENICO SIGALINI:
“Tutta l’Azione cattolica è vicina e prega per il nostro don Domenico, ricoverato ancora in gravi condizioni e in prognosi riservata al Policlinico Gemelli, dopo essere accidentalmente precipitato martedì sera in un dirupo, mentre era in processione con un gruppo di pellegrini verso il santuario della Santissima Trinità di Vallepietra”. Franco Miano, presidente nazionale dell’Ac, spiega al SIR che “in ogni parrocchia e diocesi italiana, i ragazzi, i giovani e gli adulti” dell’associazione, “insieme ai loro assistenti sacerdoti, si stringono intorno all’amato vescovo e si uniscono nella preghiera al Signore perché sostenga don Domenico in questa dura prova”. Momenti di preghiera vengono organizzati a livello diocesano, mentre oggi una messa è stata celebrata nella cappella del centro nazionale Ac a Roma. “Come Assistente ecclesiastico generale dell’Azione cattolica, mons. Sigalini non ci ha mai fatto mancare il suo totale ed energico sostegno, la sua preziosa guida pastorale e morale – prosegue Miano -. È stato ed è faro luminoso per tutta l’associazione”. Il presidente aggiunge: “Nei tanti momenti significativi della vita dell’Ac - ricordo solo l’appuntamento dell’ottobre 2010, che ha visto in piazza San Pietro con Benedetto XVI oltre 150mila ragazzi e giovanissimi - mons. Sigalini è stato in prima linea nel sostenere l’impegno di tutti. Sempre con un sorriso, sempre con una parola di incoraggiamento per ciascuno”.



Nota Ufficiale del 9 Settembre 2011:
Roma, 9 settembre 2011 – E' ancora in prognosi riservata monsignor Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e assistente ecclesiastico nazionale di Azione Cattolica, ricoverato nel Centro di Rianimazione del Policlinico Gemelli di Roma dopo il drammatico incidente occorsogli martedì sera. Le condizioni sono sempre stabili, in un quadro di gravità. 
Sono migliaia le persone che in queste ore di speranza e di attesa stanno testimoniando nei modi più diversi la loro vicinanza a monsignor Sigalini attraverso una "rete" di preghiera che si stringe attorno al vescovo e all'amico invocando la sua guarigione. Monasteri, parrocchie, associazioni, giovani, famiglie, singole persone, anche attraverso un numero crescente di messaggi sulle pagine Facebook, stanno dando vita a un'autentica mobilitazione spirituale alla quale ha dato voce, tra gli altri, il presidente nazionale di Ac, Franco Miano: "Tutta l'Azione cattolica è vicina e prega per il nostro don Domenico".
PROSSIMO BOLLETTINO UFFICIALE Lunedì 12 settembre ore 16.00

ACR, PRONTI... VIA!!

ANIMAZIONE DELLA DOMENICA. È iniziato ieri il cammino di settembre dell'ACR nella nostra parrocchia con l'animazione dopo la Santa Messa delle 11: educatori e ragazzi si sono ri-incontrati dopo il campo ACR della scorsa settimana, altri ragazzi e genitori hanno chiesto informazioni e  si sono interessati alla proposta associativa... L'iniziativa sarà replicata per le successive 2 domeniche di settembre: 18 e 25 settembre, stesso posto stessa ora, mezz'ora di bans e giochi per ANIMARE il sagrato della Nostra Chiesa. Al termine, il 1 ottobre, inizieranno i gruppi ACR...
SIAMO PRONTI?! Si!!
Tanti i Si degli educatori che iniziano a CONOSCERSI e a PROGETTARE l'intero anno sulla base della Proposta Formativa dell'ACR e della Guida Annuale PUNTA IN ALTO... Una pratica difficile, quella della progettazione, del pensare un itinerario per i ragazzi oggi, ma che si presenta sempre come una sfida bella, un lavoro su se stessi e sulle proprie competenze e capacità: dare tempo, spendere vita per EDUCARE i ragazzi alla sequela di Gesù; DARE FORMA AI RAGAZZI, ci diremo stasera, all'incontro degli educatori, ma quale forma?! "Niente di meno che Gesù Cristo" dovrà essere il nostro slogan e sarà su questo che si baserà il CUORE della nostra proposta.
LA STRADA E' TRACCIATA, che l'ACR abbia inizio!

venerdì 9 settembre 2011

PERUGIA PREGA PER don DOmenico!!

Si terrà stasera alle 21.00 nella Chiesa dei SS. Biagio e Savino a Perugia la Veglia per pregare per le condizioni di Mons. Domenico Sigalini, ancora grave dopo la caduta dei giorni scorsi in montagna. Riportiamo il bollettino medico presente nel sito web della Sua Diocesi, Palestrina, rinnovando l'invito a tutti gli aderenti alla preghiera:


Nel tardo pomeriggio di oggi, S. Em.za Cardinale Agostino Vallini, Vicario del Santo Padre per la Diocesi di Roma e presidente della Conferenza Episcopale laziale, si e' recato al policlinico Gemelli di Roma per far visita al Vescovo di Palestrina, mons. Domenico Sigalini, portando la testimonianza di vicinanza e affetto da parte dei vescovi del Lazio ai familiari, all'Azione Cattolica e alla Diocesi di Palestrina in questo momento così delicato, invocando il Signore affinché Mons. Sigalini possa al più presto superare la fase critica verso una pronta guarigione. 

Bollettino Ufficiale dell'8 settembre 2011, ore 15.00:Roma, 8 settembre 2011 – Ha trascorso una notte tranquilla Mons. Domenico Sigalini, Vescovo di Palestrina e Assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica Italiana, ricoverato presso il Centro di Rianimazione del Policlinico universitario A. Gemelli, diretto dal prof. Massimo Antonelli. Le drammatiche condizioni cardiocircolatorie susseguenti al trauma, presenti al momento del ricovero presso il Policlinico Gemelli, sono stabilizzate da 24 ore, ma la prognosi resta riservata. Permangono la sedazione e la ventilazione meccanica. 

giovedì 8 settembre 2011

Don Domenico

Si sta pensando ad una veglia per stasera che chiami a pregare per lui tutta l'AC diocesana.
Oggi che il nostro carissimo Assistente Nazionale è in ospedale vogliamo pregare perché le sue condizioni migliorino presto e possa tornare dai suoi giovani e cambiare la loro vita con la sua voce e la sua capacità di parlare ai loro cuori in maniera chiara e sincera, di emozionare tutti grazie alla grande fede e testimonianza di vita vissuta accanto al suo popolo.
Chi non ha mai ascoltato le riflessioni in radio di Don Domenico? Di quelle voci che se le ascolti per 3 minuti sanno cambiarti la giornata, forse la vita. E la sua presenza ai festeggiamenti dei 140 anni di AC?! La ricordate? Ecco il video di un suo messaggio:



Bollettino Medico del 7 settembre 2011, ore 16.30:
Mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina ed Assistente Generale dell’Azione Cattolica Italiana, a seguito di politrauma, è ricoverato in condizioni severe, in prognosi riservata, presso il Centro di Rianimazione del Policlinico universitario A. Gemelli

Ieri sera il nostro Vescovo si trovava con la sua gente, con i suoi giovani, per il pellegrinaggio al Santuario della Santissima Trinità di Vallepietra. Una giornata intensa di preghiere, la celebrazione Eucaristica, la Via Crucis: come sempre ci ha abituato nel suo ministero di Pastore. 
Alle 18.30 mentre scendeva dalla montagna è precipitato in un dirupo riportando politraumi su tutto il corpo. Le condizioni sono stazionarie. 
Tutta la comunità diocesana è invitata ad elevare preghiere al Signore perché le condizioni di salute di mons. Sigalini possano migliorare al più presto. Questa mattina, con la luce del sole, più che mai possiamo ripetere tutti insieme quanto il Vescovo Domenico ci ha sempre detto: “Dio non ci abbandona mai”.

mercoledì 7 settembre 2011

PREGHIAMO PER Mons. Domenico Sigalini


L'AZIONE CATTOLICA PARROCCHIALE SI UNISCE ALLA PREGHIERA DI TUTTA L'AC NAZIONALE PER LE CONDIZIONI DELL'ASSISTENTE NAZIONALE, MONS. DOMENICO SIGALINI, CADUTO IERI IN MONTAGNA.


Ecco un articolo che parla dell'incidente:


Un incidente in montagna avvenuto ieri nell'area del santuario della Santissima Trinità di Vallepietra, a pochi chilometri dalla capitale. Monsignor Domenico Sigalini ha riportato ferite su tutto il corpo. Le condizioni sono stazionarie.

È rimasto ferito gravemente a causa di un incidente in montagna monsignor Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina. E' successo ieri, verso le 18,30, nell'area del santuario della Santissima Trinità di Vallepietra, a pochi chilometri dalla capitale. Ora il vescovo, che è anche assistente generale dell'azione cattolica, è ricoverato nel reparto di terapia intensiva del policlinico Gemelli. La diocesi ha fatto sapere che le condizioni di monsignor Segalini al momento sono stazionarie. 

INSIEME SI PUO'!

Si genera, e quindi si trasmette e si comunica, soltanto ciò che si desidera per sé. SE CI CREDIAMO, INSIEME SI PUO'!

Questa la conclusione (grazie a ELEONORA per averci illuminato) a cui è approdato ieri sera il Consiglio parrocchiale di AC, che aprirà l'anno nei propri gruppi con itinerari completi per ragazzi, preadolescenti, giovanissimi e giovani, rendendo ancora più efficace la proposta formativa. Infatti nessuna età è esclusa dalla proposta educativa dell'AC parrocchiale: dai 6 ai 30 anni una proposta di fede AUTENTICA E PROFONDA, RADICATA NELLA CHIESA E NEL TERRITORIO DIOCESANO, che mira alla FORMAZIONE DELLE COSCIENZE, niente di meno che a Cristo!!
Fedeli alla nostra vocazione, siamo a servizio della parrocchia, come associazione e ovviamente come singoli: tanti sono i giovani educatori che spendono il proprio tempo nel servizio educativo: perché?! Perché rispondono coraggiosamente ad una vocazione, sull'esempio di tanti che prima di loro hanno "investito" la propria vita a servizio del Vangelo per i più piccoli.
APPUNTAMENTO IN PARROCCHIA PER SPERIMENTARE QUESTA GIOIA.


martedì 6 settembre 2011

BELLA E' L'ACR!!!

Alla sequela di Giosué e Mosé, attraverso il deserto e il Mar Rosso fino al monte Sinai e a Gerico si sono spinti i 19 ragazzi dell'ACr che lo scorso fine settimana hanno partecipato al CAMPO ACR ELEMENTARI a Pieve Petroia... un'avventura fantastica che ha coinvolto tanti educatori esperti e alle prime armi, tutti pronti a mettersi a servizio dei ragazzi: CECILIA, FEDERICA, FEDERICO, GABRIELE, LUCIA, MATILDE, ALESSANDRO, MARTA, ALIDA.
Il tema del campo è stato lanciato da GJ, un moderno GIOSUE' investigatore di fama internazionale, che ha coinvolto i ragazzi in una ricerca durata 3 giorni per scoprire origini e storia del famoso e perduto (?!) POPOLO DI DIO... ma chi è questo popolo? A questa domanda, dopo tanti giorni di giochi e attività, hanno saputo rispondere i ragazzi: SIAMO NOI! Nella Chiesa infatti, questa la scoperta, Dio ha riposto le sue speranze, ha chiamato ognuno di noi a collaborare e ha fatto entrare come membri importanti e preziosi i ragazzi dell'ACR, protagonisti di questa fantastica avventura...
Come non ringraziare chi ha sostenuto il campo: per primo DON ENGJELL, che ha saputo mettersi accanto ai ragazzi e camminare con loro, soprattutto con i più piccoli, con pazienza e semplicità: GRAZIE INFINITE, AVERTI ACCANTO CI HA RICORDATO LA BELLEZZA DELL'ACCOMPAGNAMENTO SPIRITUALE; SI VEDE DA COME SEI CHE DIO GIA' BENEDICE LA TUA VITA E NON DIMENTICHEREMO DI PREGARE PER TE E PER LA TUA STRADA!
Ringraziamoe tutti quelli che sono passati per qualche ora a darci una mano e una bella testimonianza di Chiesa: DON FABIO,  SIMONE, ANNALISA, CLAUDIA, ALESSANDRO, MATTEO, SALVATORE, GIOIA, oltre a tutti i genitori, nonni e fratelli/sorelle intervenuti alla S. Messa finale.
Arrivederci detective e W IL POPOLO DELL'ACR!!

martedì 30 agosto 2011

ACR 2012 CI SIAMO!

ECCO uscita la presentazione del cammino dell'anno dell'ACR: le linee guida in un Power Point pubblicato oggi sul sito nazionale ACR a questo link:

Un cammino, quello dell'ACR, che nasce "dalla ormai più che centenaria esperienza di formazione associativa, radicata nel cuore della comunità ecclesiale", da cui "emerge con chiarezza il nesso profondo tra l’educazione e un amore generoso, ricco di dedizione. Di qui la convinzione – vogliamo ribadire – che chi ama, e solo chi ama, educa veramente. L’educazione non può limitarsi alla trasmissione di “nozioni”  attraverso tecniche che mettano in campo delle, sia pur necessarie, competenze pisco-pedagogiche. L’educazione è, prima di tutto e fondamentalmente, una scelta di speranza che investe sulla libertà della persona, una scelta operata da testimoni e maestri capaci di scorgere in ogni essere umano la scintilla di Dio. In tal senso è una risposta del cuore animata da una profonda passione per l’uomo. Ed è un’impresa comunitaria che passa per uno scambio affettuoso tra generazioni. (Franco Miano)"

 Che dire?! A ciascun educatore la responsabilità di leggere e iniziare a pensare al nuovo anno!!!

GIOSUE... chi era costui?! PRIMA PARTE

Cari educatori ACR che vi accingete a partire per il campo elementari PER IL MIO POPOLO tra meno di 3 giorni... un ripassino su Giosué, personaggio guida del campo, non fa male a nessuno, me compresa!! Ovviamente abbiamo deciso di conoscere a dovere la sua storia, dedicandoci personalmente alla lettura del libro della Bibbia che porta il suo nome, integrato da passi del libro dei Numeri, dell'Esodo e del Deuteronomio (ci sono 3 notti intere da qui a venerdi!), ma per stringere ed invogliare tutti a saperne di più riepilogo in breve la SUA STORIA (grazie Wikipedia!):


GIOSUE: Racconto biblico

Successione di Mosè

Giosué nasce in Egitto al tempo della schiavitù degli Ebrei. Partecipa all'uscita dall'Egitto degli Ebrei sotto il comando di Mosè. Si distingue come comandante militare quando le tribù ebraiche sono attaccate dagli Amaleciti a Refidim (cfr. Esodo 17,8-16).
Assiste Mosè e lo accompagna un tratto nella salita al Monte Sinai dove Mosè riceve le tavole dei dieci comandamenti (cfr. Esodo 32,17). È uno dei dodici esploratori che Mosè manda a perlustrare il paese di Canaan. In questa occasione prende il nome di Giosuè, chiamandosi in precedenza Osea (cfr. Numeri 13,16-17). Solamente Caleb e Giosuè portano notizie incoraggianti riguardo alla loro perlustrazione. Essi saranno dunque i soli di quella generazione ad entrare nella terra promessa dopo che il popolo ha errato per 40 anni nel deserto.
Prima di morire sulla riva orientale del Giordano, Mosè designa Giosuè come suo successore e lo incarica di attraversare il fiume e di condurre il popolo alla conquista del paese di Canaan.
La conquista del paese di Canaan è descritta nel libro di Giosuè. Secondo il testo, Dio incoraggia Giosuè ad essere forte e ad appoggiarsi sulle leggi della Torah per condurre il popolo.

Attraversamento del Giordano

Giosuè ottiene l'appoggio delle due tribù e mezza (tribu di Rubentribù di Gad e la metà della tribù di Manasse) che si erano installate all'est del Giordano per aiutare le altre tribù a conquistare il paese.
Il primo ostacolo è il fiume Giordano. Giosuè fa avanzare l'Arca dell'Alleanza portata dai sacerdoti davanti al popolo. Il fiume arresta miracolosamente il suo scorrere e permette l'attraversamento dei conquistatori israeliti. Giosuè erige un monumento di dodici pietre sulla riva ovest a Galgala. Galgala sarà il punto di partenza per tutte le conquiste successive.
Giosuè fa circoncidere tutti gli uomini ebrei nati nel deserto e che non erano stati circoncisi. Così può celebrare la Pasqua, commemorazione dell'uscita dall'Egitto.

Conquiste di Giosuè

Davanti alle mura di Gerico.
L'antica città di Gerico costituisce la prima conquista degli israeliti sotto il comando di Giosuè. Il testo della Bibbia racconta che le mura della città sono cadute dopo che i sacerdoti hanno girato sette volte per sette giorni attorno alla città suonando lo Shofar. La città viene rasa al suolo ed una maledizione viene pronunciata contro tutti gli abitanti di Gerico. Tutti gli abitanti sono uccisi, ad eccezione della famiglia di Rahab, una prostituta che aveva ospitato le spie ebraiche.
In seguito Giosuè conquista Ai e Gabaon.
Le conquiste continuano per molti anni sempre più ad ovest fino a Gaza e a nord fino alla costa Fenicia.

Installazione delle Tribù

Dopo la conquista della quasi totalità del paese di Canaan, Giosuè amministra l'insediamento delle tribù e la divisione del territorio. Inizia dalle tribù di Giuda, di Efraim e di ManasseCalebottiene la città di Hebron. L'Arca dell'Alleanza è trasportata da Guilgal, dove si trovava dopo il passaggio del Giordano, a Silo (sarà spostata poi a Gerusalemme dal re Davide).
Giosuè crea le città-rifugio per i leviti. Ottiene per se la città di Timnath-serah. Le due tribù e mezza ritornano alle loro terre all'est del Giordano.
Alla fine della sua vita Giosuè convoca gli anziani e i capi delle tribù. Li esorta a non fraternizzare con la popolazione locale. Domanda pubblicamente al popolo di restare fedele a Dio, il quale si era tante volte manifestato a loro. Giosuè muore all'età di 110 anni e viene sepolto a Timnat Heres/Timnat Serah.
Dopo la morte di Giosuè inizia per il popolo ebraico il periodo dei Giudici.



IL LIBRO DI GIOSUE:


Il libro di Giosuè (ebraico יהושע yehoshuà' ; greco Ιησούς iesúslatino Iosue) è un testo contenuto nella Bibbia ebraica (Tanakh) e cristiana.
È scritto in ebraico e, secondo l'ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi, la sua redazione definitiva, ad opera di autori ignoti, è collocata al VI-V secolo a.C. in Giudea, sulla base di precedenti tradizioni orali e scritte, in particolare della cosiddetta fonte deuteronomista del VII secolo a.C. (vedi Ipotesi documentale).
È composto da 24 capitoli descriventi la storia della conquista della terra di Canaan (Palestina) da parte delle dodici tribù guidate da Giosuè, successore di Mosè. Il periodo descritto è tradizionalmente riferito al 1200-1150 a.C. (vedi Storia degli Ebrei).

La prostituta Raab

Giosuè invia due spie nel territorio di Gerico, città nemica. Come prima cosa essi passarono la notte a casa di una prostituta, Raab. Venutolo a sapere il re di Gerico, intima alla donna di consegnare i due uomini, ma Raab li nasconde e lo inganna dicendo che sono fuggiti. Passato Raab racconta ai due uomini che la fama dell'esodo degli ebrei, della loro protezione divina e dello sterminio degli Amorrei ha riempito di terrore gli abitanti e fa giurare ai due uomini che risparmieranno la sua vita e quella della sua famiglia, e in cambio li fa fuggire attraverso le mura della città.

Il passaggio del Giordano

Rientrati gli esploratori all'accampamento ebraico vengono compiuti diversi riti religiosi accompagnanti da miracoli: al passaggio dell'arca dell'alleanza le acque del Giordano si fermano e il popolo d'Israele può attraversare il fiume all'asciutto. L'arca viene fermata in mezzo al fiume e 12 uomini, uno per ciascuna tribù d'Israele, prende una pietra come memoriale del passaggio miracoloso. Terminato il passaggio le pietre vennero erette a Galgala, in prossimità di Gerico. Qui Giosuè fa circoncidere tutto il popolo di Israele, composto esclusivamente da persone della generazione successiva a quella che era stata schiava in Egitto. Dopo la circoncisione venne celebrata la pasqua ed ebbe termine la manna dal cielo. Giosuè fa un incontro misterioso: vede davanti a sé un uomo con la spada sguainata, che afferma di essere il capo dell'esercito del Signore, e Giosuè gli rende omaggio prostrandosi con la faccia a terra.

Le mura di Gerico

Gli israeliti cingono d'assedio la città di Gerico: ubbidendo all'ordine del Signore i soldati ebrei fanno per sei giorni un giro attorno alle mura della città. Al settimo giorno i soldati fanno sette giri e poi sette sacerdoti, con sette trombe di corno d'ariete davanti all'arca dell'alleanza, avanzano suonando con l'avanguardia che li precede e la retroguardia che segue l'Arca, facendo ancora una volta un giro delle mura con il popolo che assiste in silenzio. Questo rito viene ripetuto per sette giorni. Nell'ultimo giorno anche l'arca fa sette giri e, dato fiato alle trombe, il popolo lancia il grido di guerra e le mura di Gerico crollano. La popolazione è votata allo sterminio completo, tranne la casa di Raab, e gli oggetti preziosi sono consacrati al Signore.
Nel saccheggio alcuni israeliti si impossessano di oggetti. Il Signore si adira e gli ebrei vengono sconfitti in scontri con le popolazioni locali. Il Signore comunica a Giosuè che, per riavere il favore divino, dovrà sterminare i colpevoli fra il popolo. Scoperto il trasgressore attraverso sorteggi successivi egli viene lapidato e bruciato, assieme a tutta la sua famiglia.



lunedì 29 agosto 2011

A SPASSO TRA LE RESPONSABILITA'...

A SPASSO TRA LE RESPONSABILITA'... per saperne di più su come funziona l'AC!

Oggi scopriremo qualcosa di più su una delle "cariche" del Consiglio Parrocchiale di AC: il Responsabile Parrocchiale Giovani... chi è? cosa fa? quali sono i suoi impegni? le sue responsabilità? a cosa serve? e soprattutto, cosa può fare per noi, per ogni socio di AC e per la parrocchia intera?!
Scrive A. Trovato nel sito di AC nazionale:



Chi è nella realtà questo responsabile? Quale servizio svolge in parrocchia? Per evitare dubbi partiamo da ciò che non è! Non è il malcapitato di turno al quale gli altri educatori delegano la partecipazione agli incontri diocesani o parrocchiali di formazione. Non è neppure il “capo” degli educatori che si sceglie la propria squadra e ne mette a dura prova la pazienza con continue riunioni. Non è infine nemmeno il supereducatore prediletto dal presidente o dall’assistente e dal quale gli altri possono solo imparare. Ma allora chi è il responsabile parrocchiale del settore giovani? Scopriamone assieme i tratti salienti e proviamo a tracciarne i contorni.
- Innanzitutto è designato dal consiglio parrocchiale e, se non già eletto, con questo incarico ne entra a far parte. Ciò fa capire l’attenzione dell’intera associazione per questa figura e per il suo ruolo di coordinamento delle varie istanze degli educatori del settore. 
- Coordina con discrezione ed equilibrio la vita del settore, è attento alla dimensione associativa dei cammini ed è punto di riferimento permanente per progettare insieme percorsi concreti e analizzare le difficoltà incontrate.
- Favorisce l’unità interna del settore creando legami e relazioni tra le diverse fasce d’età, curando, in modo programmato e condiviso con tutta l’associazione, i passaggi dall’ACR ai giovanissimi, dai giovanissimi ai giovani, dai giovani ai giovani-adulti, da questi ultimi al settore adulti, organizzando dei momenti comuni (di preghiera, di servizio, ecc.).
- Si dedica alla formazione degli educatori del settore, accompagnando personalmente soprattutto coloro che si sono accostati da poco a questo servizio, sollecitando la partecipazione agli incontri diocesani di formazione e organizzando, eventualmente, ulteriori incontri complementari.
- Contribuisce a costruire rapporti di comunicazione e di fraternità “che costituiscano il tessuto connettivo di una vera vita associativa” (Progetto Formativo pag.87), con il Presidente, l’Assistente, il Consiglio, i responsabili degli adulti e dell’ACR.
- È capace di tessere continui legami di comunione con gli organismi pastorali della vita ecclesiale entro cui l’AC vive, aiutando gli educatori a non chiudersi nel proprio gruppo e a “percepirsi, fondamentalmente, come presenza missionaria e relazionale nel territorio”. (Pietre Vive, pag.36) Ciò si concretizza, ad esempio, promuovendo, insieme alle altre figure educative presenti (catechisti, animatori, capi scout,ecc.), iniziative per tutti i giovani del territorio.
- Aiuta i singoli gruppi a mantenere vivo il proprio “spirito” diocesano attraverso un collegamento costante con l’equipe diocesana del settore giovani e facendosi portavoce di particolari richieste o proposte degli educatori parrocchiali.
Infine, come ogni altro responsabile della associazione, è importante che sia “una persona che conosce e vive con convinzione la scelta dell’AC” e che abbia il senso del valore dei luoghi istituzionali della vita associativa “senza sottovalutarli e senza enfatizzarli, perché l’AC non si dissolva in un’esperienza spontaneistica né si trasformi in un’esperienza burocratica dove l’aspetto esteriore prevale su quello interiore” (Progetto Formativo pag.88).
“Pensare” il responsabile parrocchiale del settore giovani diventa, quindi, una sfida fondamentale  che ogni associazione può accogliere. In un’associazione numericamente grande e con molti educatori, infatti, il responsabile potrà operare affinché il settore giovani non sia una somma di gruppi da comporre faticosamente, ma un’unica esperienza formativa articolata al suo interno. Tale figura sarà altrettanto importante nelle associazioni parrocchiali più piccole, dove per ogni gruppo del settore giovani è assegnato, spesso, un solo educatore e la necessità di condividere il proprio servizio, i propri dubbi, le proprie gioie, diventa una priorità perché “non si è educatori in proprio né in forma solitaria, bensì sentendosi espressione e parte di un’esperienza comunitaria più grande” (Progetto Formativo pag.86). 

Insomma una persona veramente importante per tutta la comunità parrocchiale, oltre che per l'AC... per questo diventa fondamentale l'impegno di ognuno, soprattutto dell'equipe degli educatori, a camminare insieme al proprio responsabile e a sostenere le scelte comuni con forza e coraggio....!!!

venerdì 26 agosto 2011

ACR CHIUGIANA per tutti gli archi di età!!


Ecco la novità 2012 dell'AC di Chiugiana: dopo un cammino di sperimentazione l'ACR si aprirà a ragazzi di tutte le età, da 6 a 14 anni, proponendo cammini separati per i diversi archi di età!! Avete capito bene, i nostri ragazzi sono cresciuti "in età e grazia" ed è ora di proporre a tutti i ragazzi della parrocchia che vorranno farne parte questo stupendo cammino di INIZIAZIONE CRISTIANA!

Clickate sulle immagini per saperne di più: in programma ci sono animazione nelle domeniche di settembre fuori dalla Santa Messa delle 11; festa iniziale il 24 settembre e gruppo settimanale ogni sabato... siete pronti ragazzi? Spargete voce ai vostri amici, si parte!!!

Cosa manca ancora?! Ah, si, come saprà che è attento alla vita della parrocchia già da quest'anno è possibile prepararsi in ACR ai Sacramenti, grazie ad uno specifico cammino organicamente inserito nella proposta annuale...

Per leggere COS'E' L'ACR clicka sull'immagine.

CHIAMA ANCHE TE!

CHIAMA ANCHE TE!
Chi? Cosa? "Chiama anche te!" è lo slogan dell'Adesione 2012 all'Azione Cattolica! è rivolto a tutti: a chi ha già incontrato da qualche anno l'associazione ed è consapevole di questa vocazione e a chi conosce l'AC ed è interrogato da questa domanda: cosa devo rispondere?!
L'esperienza dell'adesione è sempre personale ed interroga profondamente la coscienza di ognuno. Si risponde SI ad una chiamata quando ci si sente in famiglia, quando si pensa di avere trovato ciò che si era a lungo cercato, quando si sente che quello è davvero il proprio posto nel mondo... ma non solo! Con coraggio si risponde SI nei momenti di fatica, di aridità spirituale, di ricerca, anche, perché no, di tristezza. Si risponde SI spesso quando si ricorda l'entusiasmo: a volte il ricordo basta a portare avanti e far rifiorire la fede. Si risponde SI anche se non si è convinti: lo fanno tutti...e pensiamo che quel SI non serva...ma ci sbagliamo, perché tutto serve e ha un senso se guardiamo il mondo con gli occhi di Dio. Si risponde SI anche con paura: paura delle responsabilità, del futuro, della scelta.
SI perché l'AC è una scelta, che si può fare con incoscienza, con facilità, con mediocrità, ma anche con fatica, con coraggio, con gioia, con entusiasmo, con fede... e in ogni caso, lo sappiamo bene, tutti questi SI sono motivati in fondo da Qualcuno.

Tu cosa scegli?! ;)

giovedì 25 agosto 2011

E' L'AMORE...!

Quante volte abbiamo detto ai nostri amici, quando li vedevamo un po' assenti e con l'aria trasognata "è l'amore"?! Oggi il Settore Giovani di AC usa questo linguaggio per proporre il nuovissimo sussidio sull'AFFETTIVITA': ecco l'articolo postato sul portale Giovani di AC.


È l’amore…” è l’ultimo contributo che il settore giovani offre a tutti i giovanissimi e i giovani di AC e non, credenti e non, per affrontare il grande tema dell’affettività.

Un romanzo, perché l’amore, dopo averlo provato, va raccontato. Alcune schede, perché da giovani, fidanzati o in ricerca, qualche idea ce la siamo fatta.

Un linguaggio spigliato e uno sguardo rasoterra. L’obiettivo è quello di raccontare in presa diretta la vita affettiva dei giovani, senza staccarsi da una realtà che non sempre risponde alla morale tradizionale. Eppure quanto la Chiesa trasmette conduce la persona alla sua piena umanità: i “no” che rimbombano oggi sui media, non appena si occupano di Chiesa e affettività, nascono in realtà dei “sì” speciali detti all’uomo, ai sentimenti veri, alla crescita e al rispetto.

Abbiamo tentato allora di dirli questi “sì”, percepiti amando sulla nostra pelle. Parlando da giovani a giovani, non certo da esperti, perché di affettività, vissuta ogni giorno, tutti siamo a modo nostro esperti.

Procedendo per grandi temi, si parte dalla figliolanza, perché il rapporto primario coi genitori dà un’impronta profonda al nostro modo di relazionarci. Certo, poi siamo noi a prendere in mano la nostra vita e a decidere come vogliamo le relazioni, sviluppate nell’amicizia. Grazie al discernimento vocazionale viviamo un fidanzamento che è infatuazione, innamoramento, amore, che è progetto di vita con colui o colei che abbiamo accanto, l’atto di fiducia più grande. Oppure comprendiamo che la nostra vita è altrove, nella consacrazione, con tutta la portata affettiva che ha. Ci siamo concessi anche un piccolo sogno vero, per dire come vogliamo la nostra famiglia: porta d’entrata sempre aperta a filo di marciapiede, accogliente verso chi ha bisogno, riferimento per la comunità e fonte di impegno attivo.

Abbiamo detto la nostra anche sulle grandi controversie del nostro tempo. Non si tratta di capire cosa sia l’omosessualità, ma di accogliere. Non si tratta di giudicare i rapporti prematrimoniali, ma di evitare l’uso dell’altro. Non si tratta di rifiutare la convivenza, ma di scoprire la grandezza del sacramento del matrimonio.

“È l’amore…” rappresenta una tappa importante nel cammino che il settore giovani ha iniziato col seminario “L’amore conta” nel gennaio del 2010 e affianca gli appunti per una regola nella costruzione del progetto di vita di ogni giovane.

Attendiamo tutti i riscontri di chi lo ha letto o consigliato ai propri giovani (giovani@azionecattolica.it) e siamo disponibili per venire a presentarlo nelle diocesi d’Italia.