lunedì 29 agosto 2011

A SPASSO TRA LE RESPONSABILITA'...

A SPASSO TRA LE RESPONSABILITA'... per saperne di più su come funziona l'AC!

Oggi scopriremo qualcosa di più su una delle "cariche" del Consiglio Parrocchiale di AC: il Responsabile Parrocchiale Giovani... chi è? cosa fa? quali sono i suoi impegni? le sue responsabilità? a cosa serve? e soprattutto, cosa può fare per noi, per ogni socio di AC e per la parrocchia intera?!
Scrive A. Trovato nel sito di AC nazionale:



Chi è nella realtà questo responsabile? Quale servizio svolge in parrocchia? Per evitare dubbi partiamo da ciò che non è! Non è il malcapitato di turno al quale gli altri educatori delegano la partecipazione agli incontri diocesani o parrocchiali di formazione. Non è neppure il “capo” degli educatori che si sceglie la propria squadra e ne mette a dura prova la pazienza con continue riunioni. Non è infine nemmeno il supereducatore prediletto dal presidente o dall’assistente e dal quale gli altri possono solo imparare. Ma allora chi è il responsabile parrocchiale del settore giovani? Scopriamone assieme i tratti salienti e proviamo a tracciarne i contorni.
- Innanzitutto è designato dal consiglio parrocchiale e, se non già eletto, con questo incarico ne entra a far parte. Ciò fa capire l’attenzione dell’intera associazione per questa figura e per il suo ruolo di coordinamento delle varie istanze degli educatori del settore. 
- Coordina con discrezione ed equilibrio la vita del settore, è attento alla dimensione associativa dei cammini ed è punto di riferimento permanente per progettare insieme percorsi concreti e analizzare le difficoltà incontrate.
- Favorisce l’unità interna del settore creando legami e relazioni tra le diverse fasce d’età, curando, in modo programmato e condiviso con tutta l’associazione, i passaggi dall’ACR ai giovanissimi, dai giovanissimi ai giovani, dai giovani ai giovani-adulti, da questi ultimi al settore adulti, organizzando dei momenti comuni (di preghiera, di servizio, ecc.).
- Si dedica alla formazione degli educatori del settore, accompagnando personalmente soprattutto coloro che si sono accostati da poco a questo servizio, sollecitando la partecipazione agli incontri diocesani di formazione e organizzando, eventualmente, ulteriori incontri complementari.
- Contribuisce a costruire rapporti di comunicazione e di fraternità “che costituiscano il tessuto connettivo di una vera vita associativa” (Progetto Formativo pag.87), con il Presidente, l’Assistente, il Consiglio, i responsabili degli adulti e dell’ACR.
- È capace di tessere continui legami di comunione con gli organismi pastorali della vita ecclesiale entro cui l’AC vive, aiutando gli educatori a non chiudersi nel proprio gruppo e a “percepirsi, fondamentalmente, come presenza missionaria e relazionale nel territorio”. (Pietre Vive, pag.36) Ciò si concretizza, ad esempio, promuovendo, insieme alle altre figure educative presenti (catechisti, animatori, capi scout,ecc.), iniziative per tutti i giovani del territorio.
- Aiuta i singoli gruppi a mantenere vivo il proprio “spirito” diocesano attraverso un collegamento costante con l’equipe diocesana del settore giovani e facendosi portavoce di particolari richieste o proposte degli educatori parrocchiali.
Infine, come ogni altro responsabile della associazione, è importante che sia “una persona che conosce e vive con convinzione la scelta dell’AC” e che abbia il senso del valore dei luoghi istituzionali della vita associativa “senza sottovalutarli e senza enfatizzarli, perché l’AC non si dissolva in un’esperienza spontaneistica né si trasformi in un’esperienza burocratica dove l’aspetto esteriore prevale su quello interiore” (Progetto Formativo pag.88).
“Pensare” il responsabile parrocchiale del settore giovani diventa, quindi, una sfida fondamentale  che ogni associazione può accogliere. In un’associazione numericamente grande e con molti educatori, infatti, il responsabile potrà operare affinché il settore giovani non sia una somma di gruppi da comporre faticosamente, ma un’unica esperienza formativa articolata al suo interno. Tale figura sarà altrettanto importante nelle associazioni parrocchiali più piccole, dove per ogni gruppo del settore giovani è assegnato, spesso, un solo educatore e la necessità di condividere il proprio servizio, i propri dubbi, le proprie gioie, diventa una priorità perché “non si è educatori in proprio né in forma solitaria, bensì sentendosi espressione e parte di un’esperienza comunitaria più grande” (Progetto Formativo pag.86). 

Insomma una persona veramente importante per tutta la comunità parrocchiale, oltre che per l'AC... per questo diventa fondamentale l'impegno di ognuno, soprattutto dell'equipe degli educatori, a camminare insieme al proprio responsabile e a sostenere le scelte comuni con forza e coraggio....!!!

2 commenti:

  1. "...l’AC non si dissolva in un’esperienza spontaneistica né si trasformi in un’esperienza burocratica..."

    lo voglio scritto a sangue sulla copertina della mia agenda 2011/2012

    RispondiElimina