GIOSUE: Racconto biblico
Successione di Mosè
Giosué nasce in Egitto al tempo della schiavitù degli Ebrei. Partecipa all'uscita dall'Egitto degli Ebrei sotto il comando di Mosè. Si distingue come comandante militare quando le tribù ebraiche sono attaccate dagli Amaleciti a Refidim (cfr. Esodo 17,8-16).
Assiste Mosè e lo accompagna un tratto nella salita al Monte Sinai dove Mosè riceve le tavole dei dieci comandamenti (cfr. Esodo 32,17). È uno dei dodici esploratori che Mosè manda a perlustrare il paese di Canaan. In questa occasione prende il nome di Giosuè, chiamandosi in precedenza Osea (cfr. Numeri 13,16-17). Solamente Caleb e Giosuè portano notizie incoraggianti riguardo alla loro perlustrazione. Essi saranno dunque i soli di quella generazione ad entrare nella terra promessa dopo che il popolo ha errato per 40 anni nel deserto.
Prima di morire sulla riva orientale del Giordano, Mosè designa Giosuè come suo successore e lo incarica di attraversare il fiume e di condurre il popolo alla conquista del paese di Canaan.
La conquista del paese di Canaan è descritta nel libro di Giosuè. Secondo il testo, Dio incoraggia Giosuè ad essere forte e ad appoggiarsi sulle leggi della Torah per condurre il popolo.
Attraversamento del Giordano
Giosuè ottiene l'appoggio delle due tribù e mezza (tribu di Ruben, tribù di Gad e la metà della tribù di Manasse) che si erano installate all'est del Giordano per aiutare le altre tribù a conquistare il paese.
Il primo ostacolo è il fiume Giordano. Giosuè fa avanzare l'Arca dell'Alleanza portata dai sacerdoti davanti al popolo. Il fiume arresta miracolosamente il suo scorrere e permette l'attraversamento dei conquistatori israeliti. Giosuè erige un monumento di dodici pietre sulla riva ovest a Galgala. Galgala sarà il punto di partenza per tutte le conquiste successive.
Giosuè fa circoncidere tutti gli uomini ebrei nati nel deserto e che non erano stati circoncisi. Così può celebrare la Pasqua, commemorazione dell'uscita dall'Egitto.
Conquiste di Giosuè
L'antica città di Gerico costituisce la prima conquista degli israeliti sotto il comando di Giosuè. Il testo della Bibbia racconta che le mura della città sono cadute dopo che i sacerdoti hanno girato sette volte per sette giorni attorno alla città suonando lo Shofar. La città viene rasa al suolo ed una maledizione viene pronunciata contro tutti gli abitanti di Gerico. Tutti gli abitanti sono uccisi, ad eccezione della famiglia di Rahab, una prostituta che aveva ospitato le spie ebraiche.
In seguito Giosuè conquista Ai e Gabaon.
Le conquiste continuano per molti anni sempre più ad ovest fino a Gaza e a nord fino alla costa Fenicia.
Installazione delle Tribù
Dopo la conquista della quasi totalità del paese di Canaan, Giosuè amministra l'insediamento delle tribù e la divisione del territorio. Inizia dalle tribù di Giuda, di Efraim e di Manasse. Calebottiene la città di Hebron. L'Arca dell'Alleanza è trasportata da Guilgal, dove si trovava dopo il passaggio del Giordano, a Silo (sarà spostata poi a Gerusalemme dal re Davide).
Giosuè crea le città-rifugio per i leviti. Ottiene per se la città di Timnath-serah. Le due tribù e mezza ritornano alle loro terre all'est del Giordano.
Alla fine della sua vita Giosuè convoca gli anziani e i capi delle tribù. Li esorta a non fraternizzare con la popolazione locale. Domanda pubblicamente al popolo di restare fedele a Dio, il quale si era tante volte manifestato a loro. Giosuè muore all'età di 110 anni e viene sepolto a Timnat Heres/Timnat Serah.
Dopo la morte di Giosuè inizia per il popolo ebraico il periodo dei Giudici.
IL LIBRO DI GIOSUE:
Il libro di Giosuè (ebraico יהושע yehoshuà' ; greco Ιησούς iesús; latino Iosue) è un testo contenuto nella Bibbia ebraica (Tanakh) e cristiana.
È scritto in ebraico e, secondo l'ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi, la sua redazione definitiva, ad opera di autori ignoti, è collocata al VI-V secolo a.C. in Giudea, sulla base di precedenti tradizioni orali e scritte, in particolare della cosiddetta fonte deuteronomista del VII secolo a.C. (vedi Ipotesi documentale).
È composto da 24 capitoli descriventi la storia della conquista della terra di Canaan (Palestina) da parte delle dodici tribù guidate da Giosuè, successore di Mosè. Il periodo descritto è tradizionalmente riferito al 1200-1150 a.C. (vedi Storia degli Ebrei).
La prostituta Raab
Giosuè invia due spie nel territorio di Gerico, città nemica. Come prima cosa essi passarono la notte a casa di una prostituta, Raab. Venutolo a sapere il re di Gerico, intima alla donna di consegnare i due uomini, ma Raab li nasconde e lo inganna dicendo che sono fuggiti. Passato Raab racconta ai due uomini che la fama dell'esodo degli ebrei, della loro protezione divina e dello sterminio degli Amorrei ha riempito di terrore gli abitanti e fa giurare ai due uomini che risparmieranno la sua vita e quella della sua famiglia, e in cambio li fa fuggire attraverso le mura della città.
Il passaggio del Giordano
Rientrati gli esploratori all'accampamento ebraico vengono compiuti diversi riti religiosi accompagnanti da miracoli: al passaggio dell'arca dell'alleanza le acque del Giordano si fermano e il popolo d'Israele può attraversare il fiume all'asciutto. L'arca viene fermata in mezzo al fiume e 12 uomini, uno per ciascuna tribù d'Israele, prende una pietra come memoriale del passaggio miracoloso. Terminato il passaggio le pietre vennero erette a Galgala, in prossimità di Gerico. Qui Giosuè fa circoncidere tutto il popolo di Israele, composto esclusivamente da persone della generazione successiva a quella che era stata schiava in Egitto. Dopo la circoncisione venne celebrata la pasqua ed ebbe termine la manna dal cielo. Giosuè fa un incontro misterioso: vede davanti a sé un uomo con la spada sguainata, che afferma di essere il capo dell'esercito del Signore, e Giosuè gli rende omaggio prostrandosi con la faccia a terra.
Le mura di Gerico
Gli israeliti cingono d'assedio la città di Gerico: ubbidendo all'ordine del Signore i soldati ebrei fanno per sei giorni un giro attorno alle mura della città. Al settimo giorno i soldati fanno sette giri e poi sette sacerdoti, con sette trombe di corno d'ariete davanti all'arca dell'alleanza, avanzano suonando con l'avanguardia che li precede e la retroguardia che segue l'Arca, facendo ancora una volta un giro delle mura con il popolo che assiste in silenzio. Questo rito viene ripetuto per sette giorni. Nell'ultimo giorno anche l'arca fa sette giri e, dato fiato alle trombe, il popolo lancia il grido di guerra e le mura di Gerico crollano. La popolazione è votata allo sterminio completo, tranne la casa di Raab, e gli oggetti preziosi sono consacrati al Signore.
Nel saccheggio alcuni israeliti si impossessano di oggetti. Il Signore si adira e gli ebrei vengono sconfitti in scontri con le popolazioni locali. Il Signore comunica a Giosuè che, per riavere il favore divino, dovrà sterminare i colpevoli fra il popolo. Scoperto il trasgressore attraverso sorteggi successivi egli viene lapidato e bruciato, assieme a tutta la sua famiglia.
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